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MotoGP | GP Spagna 2022: analisi prove libere di Jerez e tempi settori

Quartararo leader con una Yamaha YZR-M1 performante, seguono le Ducati molto stabili in frenata. Suzuki competitiva sul passo gara, Marquez 19° con due cadute

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ANALISI PROVE LIBERE

Fabio Quartararo ha ottenuto la miglior prestazione al termine della classifica combinata dei tempi delle sessioni di prove libere che si sono disputate oggi pomeriggio presso il Circuito de Jerez-Angel Nieto, sede del GP Spagna 2022, sesta prova iridata della classe regina del Motomondiale. Il campione del mondo in carica ha fermato il cronometro sull'1:37.071, firmando il crono più veloce del venerdì.

Il transalpino della Yamaha, reduce dal primo trionfo stagionale ottenuto una settimana fa a Portimao, sembrerebbe aver trovato la quadratura del cerchio dal punto di vista tecnico con la YZR-M1. La moto nipponica ha riscontrato molteplici avversità in questa fase iniziale dell'annata, nello specifico per quanto concerne la stabilità al retrotreno. La moto giapponese nob riesce a far rendere al meglio il pneumatico posteriore e questo comporta una carenza del grip meccanico, criticità che emerge soprattutto nella fase di accelerazione e in trazione in uscita dalle curve, soprattutto quelle a bassa velocità di percorrenza.

La YZR-M1 non è ancora molto performante nelle curve ad angolo a 45 gradi, dove i piloti arrancano nel portare velocità in inserimento, riscontrando un avantreno non molto reattivo nelle curve con questa angolatura. Il più grande handicap tecnico è rappresentato dall'unità motrice, la cui potenza generata non è al livello di quella degli altri costruttori. Questo si riflette sulle velocità di punta, che sono decisamente più basse della Ducati, il riferimento motoristico sotto questo punto di vista.

Tuttavia al Circuito de Jerez-Angel Nieto il rettifilo più lungo, quello che porta dalla curva 5 alla Dry-Sac, misura appena 607 metri, il che significa che il tracciato andaluso non pone l'accento sulla potenza del propulsore, un vantaggio per la Yamaha attuale. Quartararo ha fatto la differenza nel primo settore, quello più lento e dove conta la precisione d'inserimento all'avantreno e la stabilità al retrotreno, due parametri tecnici che testimoniano un miglioramento della moto.

Il transalpino ha preceduto il trittico delle Ducati formato nell'ordine da Enea Bastianini, Francesco Bagnaia e Jorge Martin. L'italiano della Ducati Gresini Team ha ottenuto il miglior parziale nell'ultimo settore, col crono di 29.484 secondi. L'ultimo trattato della pista andalusa è costituito da due curve lente, con un brusco punto di staccata all'ultima curva, e due curve ad alta velocità di percorrenza in successione dove si parzializza l'acceleratore per far scorrere la moto al punto do corda.

La stabilità in frenata e la velocità nelle cure ad ampio raggio della Desmosedici GP-22 sembrerebbero rappresentare un duplice punto di forza a Jerez, dato che Bagnaia ha stabilito il parziale record nel terzo settore, dove le caratteristiche tecniche sono simili a quelle presenti nell'ultimo tratto. La curva Dry-Sac è il punto di frenata più impegnativo della pista spagnola, alla quale segue la doppia sinistra delle curve veloci 7 e 8, da percorrere rispettivamente a 183 km/h e 176 km/h.

La prima delle Honda, a oltre mezzo secondo di distacco dalla vetta, è quella di Taakaki Nakagami, brillante quinto con la LCR. L'anno scorso, proprio in occasione della tappa andalusa, il nipponico disputò il miglior fine settimana dell'annata scorsa chiudendo quarto al traguardo. Sesto crono per Brad Binder, che si riaffaccia ai piani alti della classifica con la KTM Factory Team, che ha preceduto Pol Espargaro e Alex Rins, rispettivamente settimo e ottavo.

Lo spagnolo della Suzuki si è focalizzato in modo settoriale sul passo gara, così come il suo compagno di squadra Joan Mir che ha chiuso dodicesimo nella combinata, dove sono giunti ottimi riscontri cronometrici in ottica gara. Tuttavia, la moto si è rivelata rapida anche sul giro secco, come si è denotato nel turno mattutino dove Mir e Rins hanno chiuso in vetta alla graduatoria. Per quanto concerne l'aspetto tecnico, alla GSX-RR manca ancora un po' di reattività all'avantreno, questo sarà il focus in ottica terza sessione di prove libere, ma il potenziale per una qualifica ai piani da parte della Suzuki sembra esserci.

La classifica combinata dei primi dieci è stata completata dall'Aprilia di Maverick Vinales e dalla Ducati ufficiale di Jack Miller, rispettivamente nono e decimo. L'australiano è sembrato l'unico dei ducatisti a non trovarsi a proprio agio con la Desmosedici GP-22. Nello specifico, è nella fase di frenata che Miller ha riscontrato le maggiori problematiche, con una strategia del freno motore da mettere a punto in ottica qualifica. La frenata è uno degli aspetti tecnici prioritari per estrarre performance nella percorrenza del giro al Circuito de Jerez-Angel Nieto. Si frena in 12 delle 13 curve, per il 37% del giro, con una lunghezza della fase di frenata pari a 1487 metri (34%).

Fuori dalla top-ten Johann Zarco, undicesimo, seguito da Mir e Aleix Espargaro, tredicesimo. Lo spagnolo dell'Aprilia non è riuscito a trovare il giro pulito nel finale complice anche, stando anche alle sue dichiarazioni al vetriolo post PL2, il fatto che Marc Marquez lo abbia seguito per oltre un minuto per poter usufruire della scia della RS-GP. Per il pluri iridato della Honda si è trattato di una seconda sessione travagliata, con due cadute in successione, rispettivamente alla curva 6 e alla curva 9, che lo hanno relegato al 19° posto finale. La RC213V sembrerebbe comunque competitività, per lo meno più di quanto si è visto a Portimao.

Quattordicesimo Franco Morbidelli, che si è issato davanti a Miguel Oliveira, Alex Marquez e Luca Marini. Il portoghese della KTM Factory Team e l'iberico della LCR Honda potrebbero fare un salto avanti nella prestazione in vista delle PL3 di domani considerando dove si trovino i rispettivi compagni di squadra. Diciottesimo Marco Bezzecchi, che ha preceduto Marc Marquez, Andrea Dovizioso e il compagno di squadra della Ducati Mooney VR46 Racing Team Fabio Di Giannantonio. Ventiduesimo tempo per la wild-card della Honda Stefan Bradl, seguito da Remy Gardner della KTM Tech3 e dalla WithU Yamaha di Darryn Binder. Ultimo Lorenzo Savadori in sella all'Aprilia RSX-GP in qualità di wild-card per il secondo appuntamento consecutivo dopo il GP Portogallo.

ANALISI TEMPI SETTORI

Pilota Settore 1 Settore 2 Settore 3 Settore 4
Quartararo 24.131 14.133 29.134 29.673
Bastianini 24.345 14.147 29.165 29.484
Bagnaia 24.224 14.182 29.038 29.720
Martin 24.228 14.250 29.153 29.692
Nakagami 24.291 14.214 29.275 29.763
B.Binder 24.413 14.260 29.243 29.669
P.Espargaro 24.358 14.239 29.304 29.689
Rins 24.435 19.276 29.243 29.772
Vinales 24.402 14.243 29.282 29.706
Miller 24.398 14.277 29.208 29.879
Zarco 24.461 14.144 29.409 29.723
Mir 24.373 14.279 29.197 29.815
A.Espargaro 24.468 14.123 29.398 29.627
Morbidelli 24.419 14.278 29.373 29.729
Oliveira 24.493 14.213 29.263 29.807
A.Marquez 24.364 14.321 29.330 30.011
Marini 24.559 14.289 29.400 29.841
Bezzecchi 24.417 14.192 29.557 29.824
M.Marquez 24.426 14.296 29.426 29.876
Dovizioso 24.504 14.288 29.443 29.980
Di Giannantonio 24.519 14.296 29.379 30.087
Bradl 24.627 14.225 29.455 29.981
Gardner 24.608 14.271 29.434 30.040
         

 

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